Singolarità storiche: siccità e caldo
1 Gennaio 2004
Singolarità storiche della città di Como e del suo territorio |
Dalla penna del Monti, storico comense, ecco alcune note ottocentesche sui maggiori periodi siccitosi e di caldo che interessarono la città di Como.
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Ann.1134 |
Un caldo eccessivo abbruciò tutte le biade di modo che scarsissima fu la prima raccolta, e quasi affatto vana la diligenza e fatica dè contadini per la seconda. Si dice che fosse talmente riscaldata dal sole la terra, che si videro con grandissimo spavento uscire vampe di fuoco dalle sue viscere. |
Ann.1158 |
“Sarà sempre memorabile quest’anno 1158 per la inaudita e straordinaria siccità, perché dalla fine di maggio fino alla fine del seguente aprile non essendo mai venuta una gocciola d’acqua dal cielo, i pozzi medesimi nel cuore del verno restarono poco meno che asciutti”. Così il padre Tatti negli Annali di Como. |
Ann.1204 |
Fu molto celebre l’anno 1204 per l’abbondanza dei grani e dei vini, che si raccolsero per tutta la Lombardia. |
Ann.1262 |
Tanto infuocato si provò l’estate, che il terreno inaridì con perdita della raccolta. |
Ann.1266 |
Invernata dolcissima senza ghiaccio, senza pioggia, senza freddo, di modo che parve una anticipata primavera. |
Ann.1420 |
Nel principio di aprile si videro fioriti gli alberi, e alla metà del mese si colsero cerase mature. La messe dell’anno riuscì fertilissima in grani e uve. |
Ann.1428 |
Una siccità di sei mesi, non essendo mai piovuto in tutta l’estate e tutto l’autunno. Non si raccolsero grani, né si fecero vendemmie. Quindi un’atroce carestia. |
Ann.1475 |
Nel febbrajo si vide una stravaganza meravigliosa. Gli alberi che fioriscono, o sul fine marzo o nell’aprile, anticiparono con grandissimo stupore la primavera. Alla primavera, che suol essere secondata da pioggie seguitò una lunga siccità ed un caldo eccessivo. |
Ann.1539 |
Straordinaria siccità, durata dai 10 settembre 1539 ai 6 di aprile 1540. La raccolta fu però abbondante. Narra Benedetto Giovio, che per tal cagione vide quasi asciutto il fonte di Plinio. |
Ann.1562 |
Fu stravagante la siccità di questo tempo per tutta la Lombardia, perché dal principio di febbraio sino alla fine di ottobre non venne mai una goccia d’acqua dal cielo. Como fra le altre città avendo buona parte del suo territorio, sabbioso e pendende, patì in estremo. Le fontane e i pozzi rimasero asciutti in diverse luoghi con molto patimento e disagio, così degli uomini come degli animali. |
Ann.1597 |
Il cielo si fece di bronzo, perché dal principio di febbrajo sino alla fine di ottobre non cadde mai goccia d’acqua dal cielo. Como patì grandemente. |
Ann.1859 |
Nell’agosto siccità grande nei Corpi Santi di Como. Soffrì la raccolta del grano turco. A molte piante ingiallirono le foglie, altre le deposero come nella stagione invernale. |
Gabriele Asnaghi |