Il giugno del 1969

20 Marzo 2009 Off Di meteocomo

Il giugno del 1969

Nel giugno del 1969 l’estate stentò a decollare: ad una prima decade decisamente fredda per il periodo non seguì un deciso – ed atteso – rialzo termico.

Nel corso del mese diverse fasi perturbate apportarono un totale di 128 mm. di pioggia.

Si registrarono due eventi estremi: la temperatura massima più bassa del periodo 1961-1985 e la tromba d’aria che investì Cantù e le zone periferiche ad est della città di Como.

Freddo, pioggia e neve a basse quote sul Lario

A Como la prima decade del mese esordì con temperature diurne in media con i valori del periodo. Il giorno 5 un intenso peggioramento determinò un brusco calo delle temperature che passarono dai +22,0°C del giorno 4 ai soli +11,9°C di massima del giorno 5.

Tale valore, che rappresenta il record per il periodo 1961-1985, fu quasi eguagliato anche nel giugno del 1984 (+12,2°C).

L’eccezionalità del 5 giugno 1969 è avvalorata anche dai dati dell’Osservatorio di Milano Brera: i +12,6°C registrati rappresentano il valore mensile più basso dell’intera serie 1778–1995.

A Como il maltempo del 5 e 6 giugno 1969 apportò 46 mm. di pioggia ed una gradita sorpresa, puntualmente descritta dal quotidiano locale “La Provincia”:

Da “La Provincia” di venerdì 06 giugno 1969

Neve sopra i mille: temperatura invernale

neve

Una temperatura rigidissima ha contrassegnato la giornata festiva di ieri. I Comaschi si sono svegliati tra gli scrosci d’acqua e quando le nubi si sono alzate hanno visto spolverate di neve sui monti più alti: dai mille metri in su ha fatto la sua comparsa infatti una nevicata veramente estemporanea. La temperatura minima è stata di otto gradi, la massima di pochi punti sopra gli undici, esattamente pari alla minima del giorno precedente, mentre la massima era stata di ventidue gradi. Siamo praticamente andati sotto gli undici gradi in un solo giorno.

Il giugno del 1969 per la città di Como risultò complessivamente il più freddo della serie considerata, (temperatura media di +20,5°C), si ebbero 4 gg. con T max < 20°C, 2 gg. con T min < 10 °C e nessuna giornata tropicale, ovvero con T max > 30°C (la punta massima si registrò il giorno 27 con +28,6°C).

La tromba d’aria del 24 giugno 1969 a Cantù

Verso le ore 10 del 24 giugno una tromba d’aria investì la città di Cantù, causando danni a case, capannoni, linee della elettricità, impianti di illuminazione, colture.

Fortunatamente non si registrarono feriti: il fortunale che stava imperversando da tempo sulla zona aveva infatti indotto gli abitanti a rinserrarsi nella case, evitando così la pioggia di mattoni, tegole e massi scaraventati ovunque dalla tromba.

mappa

I primi danni evidenti e rilevanti si osservarono in un capannone di via Milano (crollo del tetto in alcuni punti con nove autovetture danneggiate).

La tromba proseguì per via XI Febbraio (tetti danneggiati), quindi si diresse verso via Fossano (danni al tetto di un bar) per poi affrontare la collinetta di Galliano.

Sempre causando danni deviò in direzione di via per Alzate.

Dopo avervi “strisciato” i tetti di alcuni capannoni, divelto pali dell’elettricità e centri luminosi, si diresse verso la Cascina Cattaneo (una casa scoperchiata; un rustico distrutto; due auto danneggiate).

La tromba d’aria riuscì a spezzare a metà fusto alberi della circonferenza di mezzo metro, abbatté pali della luce (alcuni in cemento) o li piegò, incrinò la ringhiera in ferro presente sul ponticello della roggia di Galliano …

Alberi spezzati dalla Tromba d’aria nelle vicinanze di Cantù – Fecchio (da “La Provincia” del 25 giugno 1969)

Eloquente è una testimonianza di un automobilista che stava passando in direzione Fecchio:

“Nell’acquazzone ho visto sulla mia destra una macchia scura che stava sopraggiungendo con una velocità troppo forte per essere solo una nube bassa sospinta dal vento. Ho fatto appena in tempo ad accelerare e superata la prima salita verso Fecchio, ho cercato di proteggere l’auto e me stesso affiancandomi ad una casa. Quando sono ritornato indietro ho visto lo sfacelo”.

La tromba d’aria del 24 giugno a Solzago e Tavernerio

La furia della tromba d’aria non si esaurì e proseguì la sua corsa fin verso la zona di Solzago e Tavernerio:

“La tromba d’aria, sopraggiunta dalla zona del Canturino, dove aveva già provocato non pochi danni, è passata con la sua furia “strappando” tetti, sradicando gli alberi, “spianando” i campi, lasciando alle spalle uno spettacolo desolante”.

(da “La Provincia” di mercoledì 25 giugno 1969)

“Case scoperchiate, campi coltivati e alberi da frutta distrutti, con un danno calcolato approssimativamente in una ventina di milioni, costituiscono il bilancio del “tornado” abbattutosi ieri mattina, nella zona di Solzago e Tavernerio”.

Case scoperchiate dalla tromba d’aria (da “La Provincia” di mercoledì 25 giugno 1969)

Numerose le scene di panico per le strade di maggior traffico ma per fortuna non si lamentarono danni alle persone (se si eccettua un ferito colpito al volto da una tegola “volata” da un tetto) per causa diretta della tromba d’aria.

La pioggia torrenziale, rovesciatasi con il balenare dei fulmini, completò l’opera, trasformando le strade in veri torrenti ed interrompendo il traffico in diversi punti.

L’estate è in ritardo !

Giornate fresche e piacevoli si susseguirono anche con l’inizio di luglio: la prima decade fece registrare una T media massima di +24,5°C, il 2 luglio la T max si fermò a soli +17,9°C, il 9 luglio a +20,0°C).

L’estate esplose solo nella seconda e terza decade di luglio (valori massimi medi intorno ai +30°C).

Gabriele Asnaghi